L’industria petrolifera è alla base dell’economia di moltissimi paesi, sia tra quelli che possiedono il petrolio sia tra le potenze che lo estraggono per lavorarlo e venderlo al migliore offerente, spesso sfruttando le economie più deboli.
Dall’industria petrolifera germoglia poi quella chimica, che coinvolge diverse aziende che si occupano di specifiche produzioni, come www.chimitex.it, capace di realizzare ampie produzioni per il comparto zootecnico e depurativo delle acque.
In questo articolo abbiamo deciso di partire dalla base e descrivere come viene estratto il petrolio, detto anche Oro nero per la sua importanza economica e nelle strategie di dominio globale.
Come avviene la ricerca del petrolio
Alcune aree del mondo sono famose per la presenza di petrolio e idrocarburi tra le rocce e sotto la superficie, ma lo sfruttamento intensivo al quale sono sottoposte da decenni ha portato la necessità di scovare nuove risorse e terreni ancora inesplorati.
Valutando le condizioni climatiche e geografiche, quindi, sono scandagliate diverse aree del mondo, procedendo con accurati macchinari in grado di analizzare il terreno e indicare dove è opportuno scavare per trovare giacimenti più o meno grandi.
I costi di analisi e ricerca sono notevoli, quindi solitamente sono importanti aziende o enti nazionali a stanziare fondi.
Esplorazione geologica
Servendosi di mezzi tecnologici per scavare ed estrarre campioni di rocce, il tutto coordinato da professionisti del settore che conoscono la materia, è possibile analizzare il terreno e capire se si tratta del punto migliore per realizzare un sofisticato impianto di estrazione.
Questo richiede ampi spazi e soprattutto un elevato budget per macchinari e strumenti, pertanto è opportuno avere la certezza che sotto le rocce si nasconda un tesoro tutto da scoprire.
Le tecniche che sono usate per la ricerca sono soprattutto la prospezione sismica e le modalità magnetometriche, che permettono di raccogliere immagini 3D del terreno sottostante accurate e precise.
Se queste indagini hanno fornito esiti soddisfacenti, si passa direttamente alla perforazione esplorativa, una modalità piuttosto invasiva ma che permette di capire meglio qual è l’entità del giacimento sottostante.
Come avviene l’estrazione del petrolio
Il primo passo da compiere è quello della valutazione del giacimento, così da capire quale metodo estrattivo è il migliore nel caso specifico, possibilmente per avere un minore impatto ambientale sul territorio circostante.
A questa fase segue quella della scelta del pozzo, che può essere verticale, orizzontale o obliquo, considerando la conformazione delle rocce e la collocazione degli idrocarburi.
I macchinari impiegati per l’estrazione vera e propria sono sofisticati e si collegano talvolta a sistemi di lavorazione sul posto, per evitare la costosa fase del trasporto.
Una volta estratto, il petrolio viene separato da acqua e gas per ottenere una materia prima pura, per poi essere soggetto allo stoccaggio all’interno di appositi mezzi formati da serbatoi e sistemi di controllo, per evitare una fuoriuscita che potrebbe avere un impatto nefasto sull’ambiente, provocando catastrofi ambientali.
Piattaforme onshore e offshore
Le piattaforme onshore e offshore permettono di estrarre e lavorare direttamente sul posto il petrolio, evitando così di dislocare i vari sistemi e concentrando tutto in aree isolate o in mare.
I vantaggi di tali sistemi sono la totale assenza di una logistica da organizzare e il mantenimento della sicurezza ambientale, grazie a esperti del settore che lavorano con macchinari all’avanguardia.
A queste piattaforme si oppongono le aree di estrazione tradizionale, come i pozzi orizzontali e verticali.
I primi permettono di esplorare ampie zone e rendere il giacimento più prolifico, i secondi sono tra i più semplici da gestire, senza richiedere una manutenzione troppo complessa o apparecchiature di livello superiore.
Infine, tra i metodi estrattivi possiamo annoverare la fratturazione idraulica, che avviene trattando delle rocce poco permeabili così da raggiungere aree fino a prima inaccessibili, anche se ciò ha suscitato non pochi dibattiti per il considerevole impatto ambientale e la mancanza di un regolamento specifico.