A partire dalla seconda rivoluzione industriale è incrementata la produzione di rifiuti e i sistemi di smaltimento non adatti non hanno supportato in maniera adeguata un problema che è diventato sempre più grave. L’Italia sotto questo punto di vista è sicuramente in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, ma in generale il problema dei rifiuti riguarda tutti i Paesi del mondo poiché stanno portando ad un cambiamento climatico e, di conseguenza, degli ecosistemi.
Un’isola di plastica
Gli effetti della gestione non efficace hanno portato alla creazione di una vera e propria isola di plastica che si trova nell’Oceano Pacifico. La sua formazione è stata possibile poiché in quella posizione si verifica una convergenza delle correnti che hanno trascinato i rifiuti fino ad accumularli. Si estende per circa 700.000 km², più grande della Penisola Iberica.
La sua scoperta avvenne nel 1988 e ha raccolto sempre più testimonianze attirando l’attenzione dei media. Nel 2013 è stata anche creata una fondazione che si impegna a ripulire del 50% la plastica presente nell’area. Il problema di questa superficie di rifiuti riguardagli effetti che possono avere i materiali presenti. Infatti, i rifiuti presenti biodegradabili non preoccupano in maniera eccessiva, ma la plastica si fotodegrada. Questo processo prevede, attraverso l’azione dei fotoni, un cambiamento della struttura chimica che porta alla divisione in particelle estremamente piccole. Tali particelle disperse nelle acque sono poi assorbite dalle creature marine e rappresentano l’inserimento di un materiale tossico come la plastica all’interno della catena alimentare.
Quello analizzato non è l’unico caso al mondo, bensì sono state individuate due ulteriori aree in cui può avvenire un accumulo di rifiuti simile a quello del Pacifico.
Cosa si può fare?
Si tratta quindi di un problema che affligge l’intero pianeta e ne siamo tutti responsabili. Siamo però gli unici in grado di cambiare le cose. Ovviamente ci si sente impotenti di fronte a problemi come questi, ma in realtà oltre a rispettare in maniera precisa le norme su inquinamento e smaltimento rifiuti, sarebbe opportuno che ogni individuo della società si impegnasse a correggere i propri errori in questo ambito e ad interessarsi in maniera più consapevole. Proprio per questo esistono imprese private che si occupano in maniera professionale dello smaltimento dei rifiuti attraverso consulenze di esperti. Ad esempio, Nieco è la società che è diventata il principale punto di riferimento per lo smaltimento rifiuti, soprattutto nel Centro Italia. Un piccolo sforzo è richiesto da parte di ognuno di noi per rimediare ad un problema prima che esso sia irreversibile!