Jackson Pollock e l’Action Painting
Una sessantina d’anni fa, per essere più precisi nel 1949, Jackson Pollock fu definito il più grande pittore di tutta l’America. Tre anni più tardi, nel 1952, l’intero linguaggio che caratterizza il suo lavoro fu definito come “action painting”, e le sue opere non vennero qualificate più come “dipinti”, ma come veri e propri “eventi”. Osservando però un qualunque quadro di Pollock, e anche ammettendo tutta la propria mancanza di preparazione sull’argomento, può risultare obiettivamente arduo rintracciare l’ispirazione, il messaggio, e tutto ciò che di regola definiamo come caratteristico dell’arte in quelli che appaiono come meri schizzi di colore su una tela. E la impressione non cambia, anzi peggiora, quando si scopre come le sue opere siano state valutate in centinaia di milioni di dollari.
Kazimir Malevich e “Quadrato Nero”
Chi fra noi è più franco e onesto con se stesso nel ponderare i propri studi e le proprie conoscenze, giunge spesso alla constatazione che i suoi criteri di valutazione dell’arte sono imperfetti e incompleti, troppo legati al criterio della corrispondenza al vero, e opera un onesto sforzo per allargare le proprie prospettive. Ma anche armati della miglior volontà, siamo di fronte a grandi difficoltà nell’assegnare un valore artistico di qualsiasi tipo ad un’opera qualsiasi della corrente del Suprematismo, come ad esempio “Quadrato Nero” di Malevich del 1915. Una tela bianca, quadrata, su cui campeggia un enorme quadrato nero. Null’altro. Siamo noi a non vederli, o obiettivamente non ci sono messaggi e ispirazioni in un’opera del genere? Ad esserci, indubbiamente, sono i soldi: il dipinto è valutato intorno ai sessanta milioni di dollari.
Barnet Newman e “Onement I”
Quando Barnet Newman la dipinse, erano gli anni Quaranta; in seguito , lui stesso identificò in “Onement I” l’opera che aveva irreversibilmente segnato la sua carriera e il suo lavoro d’artista, rappresentando il punto di svolta e la chiave di volta del suo messaggio. Si tratta di una tela alta più che larga, dipinta con uniformità di color marrone, e tagliata in verticale da una riga a pennello, irregolare, gialla, che opera una netta scissione fra le due parti del quadro. In questa linea, che chiamava “ZIP”, Newman identifica la rivoluzione artistica e il punto di svolta cui facevamo accenno adesso. Quanto vale un’opera che consiste, essenzialmente, in una pennellata gialla su fondo marrone? Artisticamente, forse manchiamo della perizia per dirlo. Economicamente, e questo preoccupa, la sua stima è intorno ai cinque milioni di dollari.