L’impianto idraulico è di certo un elemento essenziale in qualsiasi tipo di abitazione. La sua installazione avviene con lo scopo preciso di fornire acqua potabile o in generale i servizi idrici necessari a tutti coloro che dispongono di un impianto, affinché questi possano soddisfare le dovute esigenze igieniche.

In genere sono caratterizzati dalla presenza di tubi e meccanismi che si occupano della distribuzione dell’acqua proveniente dalla rete pubblica, della sua depurazione prima che questa giunga nelle varie residenze ma anche del suo smaltimento dopo essere stata utilizzata.

Tuttavia, affinché l’impianto sia in regola, è necessario rispettare una serie di normative, ben specificate grazie all’emanazione, nel 2008, di uno specifico decreto il cui compito era e permane quello di fornire tutte le informazioni essenziali in merito all’installazione di impianti, ossia il Decreto Ministeriale 37, che andò a sostituire nel 2008 un precedente Decreto risalente all’ormai lontano 1990. Abbiamo approfondito l’argomento insieme a idraulicomilanoeprovincia.it, servizio idraulico a Milano specializzato nel settore.

Normative essenziali per un impianto idraulico

Il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2008 ingloba tutte le regole da seguire nel caso si stia procedendo all’installazione di qualsiasi tipo di impianto e in qualsiasi tipo di edificio. Ci sono numerose normative da tenere in considerazione:

  • ogni impianto deve essere progettato da un professionista ben qualificato in materia, il quale deve essere in possesso di una laurea o di un diploma specializzato nel settore o che, in alternativa, deve aver svolto un’attività lavorativa non inferiore ai tre anni in un’impresa legata a questo tipo di attività;
  • l’installazione può essere effettuata anche da una ditta, ma in questo caso essa deve essere iscritta nel registro delle imprese; inoltre, le stesse imprese devono comunicare l’inizio ufficiale dei lavori al Registro Imprese attraverso un apposito modulo;
  • per l’installazione dell’impianto è necessario soprattutto avvalersi di un progetto elaborato da uno specialista iscritto all’Albo professionale del settore specifico che lo riguarda;
  • tutti coloro che sono coinvolti nel processo di installazione dell’impianto devono rispettare dei parametri minimi legati alla qualità dell’acqua e che sono forniti dalla Direttiva Europea;
  • si prevede il rispetto di materiali specifici da utilizzare nell’impianto, prediligendo tutti quelli di alta qualità e che non risultino nocivi alla salute di alcuna persona;
  • sono indicati dei specifici criteri da rispettare nel caso si voglia procedere al ridimensionamento della rete idraulica;
  • è presente inoltre una norma di tipo sperimentale che si occupa del trattamento delle acque usate; nello specifico si prevedono dei criteri precisi per la costruzione di specifici impianti di scarico il cui obiettivo è quello di provvedere allo smaltimento delle acque ormai usate o anche non potabili.

Il certificato di idoneità o conformità

Dopo aver terminato l’installazione dell’impianto e averne verificata l’efficacia, è previsto il rilascio di un certificato di idoneità, il cui compito è quello di testimoniare l’avvenuto rispetto delle normative e di classificare l’impianto come completo e perfettamente funzionante. Il documento in questione è una parte essenziale del processo di installazione ed è anch’esso previsto dal Decreto del 2008.

Esso viene rilasciato dall’impresa o da colui che si è occupato dei lavori, e si presenta come una relazione contenente tutte le informazioni relative all’impianto stesso, come la presenza di un elenco dei materiali che sono stati utilizzati per la costruzione, i tipi di test e gli esiti degli stessi per attestare l’effettivo funzionamento dell’impianto, ma anche i dati del committente e dell’azienda che si è occupata dei lavori.

È bene specificare che la ditta non può rifiutarsi di emettere il suddetto documento e in caso di mancata emissione, sono state predisposte delle sanzioni gravi che possono ammontare fino a 10000 euro. Solo con il rilascio di tale certificato, l’impianto può essere considerato a regola d’arte.