Il termine Eternit non si riferisce come comunemente si pensa al prodotto rilasciato dalle coperture di fibrocemento, bensì al nome dell'azienda che nel 1903 iniziò a vendere questo materiale. La scelta del nome fatta dall'inventore del brevetto Ludwig Hatscheck si rifà al latino aeternitas, ovvero eternità, titolo che rimanda alla sua durevole resistenza. L'azienda produceva inizialmente coperture per edilizia e materiali coibentativi, ma in breve tempo acquistò grande popolarità, tanto che la ditta cominciò a produrre anche tubi per la costruzione di acquedotti, lastre ondulate per tetti e capannoni fino ad oggetti di uso quotidiano, come una sedia da spiaggia disegnata da Willy Guhl.

La storia penale

I primi guai per l'azienda iniziarono negli anni sessanta, quando alcune ricerche dimostrarono che il cemento-amianto era in grado di rilasciare nell'aria fibre di absesto. Quest'ultimo, detto anche amianto, è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati e dei fillosilicati che se inalati posso causare l'insorgenza di una forma aggressiva di cancro, il mesotelioma pleurico. Questo tipo di tumore ha un periodo di incubazione che può arrivare anche a trenta anni, difatti ancora oggi coloro che hanno abitato le zone di Casal Monferrato nei dintorni della fabbrica negli anni ottanta, sono a rischio insorgenza della malattia, poiché lo stabilimento rilasciava polvere di absesto nell'aria. La responsabilità civile e penale venne accreditata ad Eternit poiché anche dopo la scoperta, la ditta continuava a produrre il materiale cancerogeno. Tra il 2009 ed il 2012 si svolge il processo presso il Tribunale di Torino all'ex presidente del consiglio di amministrazione ed al direttore della ditta negli anni sessanta, che si conclude con la condanna in primo grado a sedici anni di galera per "disastro ambientale doloso permanente" e per "omissione volontaria di cautele antinfortunistiche" ai danni dei dipendenti che lavoravano a contatto con l'amianto. Ma nel novembre del 2014 la Corte suprema di cassazione sostiene prescritto il reato di danno ambientale ed annulla i risarcimenti alle parti civili.

Un impegno per tutti

Non tutte le coperture sono state oggi rimosse, ma le ditte che si occupano dello smaltimento dell'Eternit come ad esempio Nova Ecologica, agiscono in sicurezza e nel rispetto dell'ambiente per evitare la diffusione delle fibre volatili nell'aria. Purtroppo numerose persone hanno perso la vita a causa di questo prodotto cancerogeno e della crudeltà di alcuni che hanno continuato a diffonderlo nonostante siano stati a conoscenza della sua pericolosità. Molte altre sono ancora a rischio.

Il controllo delle sostanze inquinanti è una priorità per chiunque, se si vuole proteggere la propria salute, ma anche quella degli altri.