Al Governo, nell'ultima parte dell'anno, si discutono le proposte per l'attesa Manovra di fine anno, che porterà alla legge più importante, ossia la Legge di Bilancio, che contiene l'assetto programmatico dello stato per l'anno successivo e la descrizione dell'allocazione delle risorse economiche disponibili. Tra le varie risorse assegnate, si rinnovano anche quelle per gli incentivi fiscali destinati alla riqualificazione delle abitazioni, come il bonus ristrutturazione, che però già sappiamo che subirà delle modifiche. Vediamo cosa cambierà dal 2025.
Bonus ristrutturazione: cos'è
Il bonus ristrutturazione è l'agevolazione fiscale introdotta dal governo italiano per la riqualificazione energetica delle abitazioni più longeva. Questo incentivo consiste in una detrazione dall'Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) del 50% per le spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia. L'obiettivo è rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico, ridurre i consumi e migliorare la qualità della vita all'interno degli immobili. Ci sono anche dei bonus per la costruzione della prima casa che permettono di rientrare di diverse spese e che si collocano sempre nell'ottica di favorire la realizzazione di un parco edilizio efficiente. Gli interventi ammissibili sono molteplici e comprendono lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, nonché interventi di efficientamento energetico come l'isolamento termico, la sostituzione di impianti di riscaldamento e raffrescamento e l'installazione di impianti fotovoltaici. Fino al 31 dicembre 2024 l'applicazione dell'aliquota al 50% vale per tutti gli edifici residenziali, con una spesa massima di 96.000 euro a unità immobiliare. Per il 2025 ci saranno dei cambiamenti, che riguarderanno soprattutto la percentuale di sconto e i requisiti.
Le novità del 2025 per il bonus ristrutturazione
Per il 2025 il bonus ristrutturazione dovrebbe subire importanti cambiamenti. Secondo quanto è emerso dalla discussione al senato del 17 ottobre 2024, nel 2025, la percentuale di detrazione del 50% resterà valida solo per le prime case; per le seconde case si scende al 36%. I lavori ammissibili restano quelli di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliari immobiliari di qualsiasi categoria catastale, oppure lavori di manutenzione ordinaria per le parti comuni di edifici condominiali. Il tetto di spesa massimo resta di 96.000 euro anche con un'aliquota differente. Per avere la conferma si dovrà attendere l'esito delle Camere. La proroga del 50% delle aliquote per le prime case conferma la volontà dello stato di sostenere la riqualificazione degli edifici, che è importante per allinearsi al calendario delle scadenze della direttiva Case Green pubblicato a giugno 2024. La norma, che prevede di portare tutti gli edifici residenziali almeno in classe E entro il 2030, servirà a ridurre le emissioni nell'atmosfera e a risparmiare in bolletta.
Chi sta effettuando lavori con il bonus ristrutturazione, nel 2025 potrà inoltre accedere anche al bonus mobili, anch'esso rinnovato con il 50% di aliquota e un limite di spesa di 5.000 euro per l'acquisto di mobili nuovi ed elettrodomestici ad alta efficienza. Lo sconto dell'imposta si applica anche in caso di interventi di ristrutturazione che riguardano box auto o garage, o ricostruzione e ripristino di un immobile danneggiato a causa di eventi calamitosi, per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza.